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5 errori mentre fai Public Speaking

22 Luglio 2013 by Roberto Gerosa 2 commenti

5 errori mentre fai public speaking

Parlare in pubblico, ma fa più figo se dici Public Speaking, non è facile. Mi piace mettere in chiaro subito come stanno le cose 😉

Non è facile se rispetti entrambe queste condizioni:

  • Sei timido

  • Non sei timido, ma non hai mai preso un microfono e parlato davanti a decine di persone sconosciute.

Per quanto riguarda il primo punto, beh…c’è poco da dire. La timidezza si combatte lavorandoci sodo, ha origini lontane.

paura da public speaking

Potrai leggere decine di libri e articoli, ma fino a quando non ti butti e non inizi a collezionare e superare momenti di panico totale, non riuscirai a padroneggiare il palcoscenico con disinvoltura.

Tuttavia, se anche sei un vero e proprio istrione, non è detto che con un microfono e un pubblico si riesca a fare una bella figura. Ho visto persone incredibilmente disinibite, inanellare una serie inquietante di errori comunicativi. A volte l’eccessiva sicurezza tradisce, o forse la presunzione di “saperci fare” con le persone fa dimenticare che parlare in pubblico è tutta un’altra cosa.

public speaking istruzioni per l'uso

Gli errori più diffusi

Per parlare in pubblico con efficacia bisogna prestare attenzione a tanti aspetti. Oggi mi soffermo su questi errori assolutamente da evitare.

1) Alzati e Cammina!

Parlare mentre stai seduto, magari dietro una scrivania, significa comunicare poca passione in quello che si dice. E’ anche mancanza di rispetto verso il pubblico.

Non mi dire che ti stanchi a stare in piedi e passeggiare nello spazio a disposizione per il tuo intervento? Stando in piedi domini la scena, la tua voce si diffonde molto bene, offri un effetto dinamico alla presentazione e soprattutto trasmetti l’idea del “venire incontro” alla gente.

2) Non leggere e ricordati a memoria i passaggi chiave

Ho assistito a presentazioni di persone che leggevano comodamente sedute le loro slide in Powerpoint. Comodo vero? L’ideale è sorseggiare anche un cappuccino e una brioche durante la lettura 😉

Leggere non è parlare, leggere non è comunicare. Certo, ci sono momenti della presentazione in cui devi raccontare statistiche o ricordarti brani lunghi da qualche fonte. Una breve lettura è concessa in questi casi.

3) A me gli occhi!

Guardare gli occhi delle persone che ti stanno ascoltando è il gesto più rispettoso che tu possa fare nei loro confronti. E’ come se gli dicessi:<<Sto parlando con te, proprio con te!>>

Sono molteplici gli effetti positivi di un comportamento del genere. Riduci le distrazioni (oddio è se mi guarda mentre gioco con il telefono) e al tempo stesso verifichi in tempo reale se le persone ti stanno seguendo. Se gli sguardi persi nel vuoto e gli sbadigli aumentano a dismisura, forse è arrivato il momento della pausa caffè.

Mi raccomanda, guarda più persone che puoi e non solo quelli in prima fila.

4) Le osservazioni alla fine dell’intervento

Ho visto presentazioni in cui la persona che moderava il dibattito interrompeva sistematicamente il collega al microfono per aggiungere informazioni, a suo avviso, mancanti.

Ebbene, questo genere di interruzioni mette in imbarazzo la persona che parla, e crea una crisi di autorevolezza. Il pubblico si chiede più o meno inconsciamente chi debba seguire, tutto il seminario rischia di perdere in credibilità. E’ un comportamento maleducato e il più delle volte le precisazioni sono irrilevanti.

Solo alla fine dell’intervento si possono eventualmente integrare le informazioni offerte da un collega con le proprie osservazioni.

5) Non ti prendere troppo sul serio

In alcuni casi me ne sono andato con sollievo, dopo avere visto presentazioni di persone senza un briciolo di ironia, saccenti e noiose. Certo, dipende dall’argomento che si sta ascoltando. Se il tema è una rara malattia difficilmente curabile, l’ironia sarebbe fuori luogo.

Ma quando si parla di Social Media, puoi essere leggero e tra una slide e l’altra inserire qualche vignetta. L’ilarità tiene alta l’attenzione, allontana gli sbadigli, ti rende meno serioso, e genera buona energia.

discorso

Non è soltanto la mia esperienza personale a farmi scrivere queste considerazioni, il più delle volte è questione di buon senso ed educazione. Tornerò sull’argomento 😉

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