Per fare decollare la tua azienda sul web, occorre un lavoro serio, affidarsi a gente seria e preparata ed evitare possibilmente i seguenti errori di social media marketing.
Ad ogni errore riporto una mia percezione personale della loro diffusione. Non è ovviamente una stima statistica, è solo un’impressione assolutamente soggettiva.
Non avere un briciolo di strategia e non cambiarla strada facendo
In base alla mia esperienza sui social media, due errori sono colossali nel social media marketing e nel personal branding.
- Non avere una strategia
- e non cambiarla strada facendo.
Per strategia non intendo chissà quale business plan. Basta anche un documento in excel per realizzare un piano editoriale, per riportare target, obiettivi, tone of voice ecc. L’importante è avere una linea guida, rispettarla e consultarla con costanza.
Altrettanto importante è cambiare la strategia non appena si vede che qualcosa non funziona. Non occorre aspettare chissà quali mesi, certi risultati si vedono subito, per altri obiettivi invece si deve avere più pazienza.
Percentuale di diffusione dell’errore? Stima personale: 90%
Aprire account su tutti i social network
Buttarsi a capofitto su tutti i social network significa non averli compresi e non aver riflettuto abbastanza. Difficilmente un brand necessita di tutti i social possibili e immaginabili.
Aprire una pagina o un account per ogni social, significa soltanto dispersione di tempo, energie e costi.
Guarda Ferrari, uno dei brand più importanti e seguiti al mondo. Alla pagina dei contatti hanno inserito l’immancabile Facebook. Insieme a Twitter, Youtube e LinkedIn. Stop. Anzi, pit stop dovrei dire.
E Pinterest? E Google Plus? Perché evitare Tumblr o Medium? Perchè no, perchè sarebbe troppo, perchè hanno adottato una strategia, perchè avranno fatto delle ricerche prima di decidere come muoversi.

Screenshot Social Network Ferrari
Percezione di diffusione dell’errore? Stima personale: 85%
Non rispondere ai messaggi e ai commenti o rispondere male e tardi
Quanti brand importanti e meno importanti non rispondono o rispondono tardi e male ai commenti sui social, o ai messaggi privati?
Due esempi. In questo articolo sulla Disney ho visto un commento negativo a un film che non ha ricevuto risposta. Peccato, dimostra scarso interesse e rispetto verso i tuoi fans. Fans che hanno il diritto di criticare. Dimostra anche una mancata strategia di gestione della crisi.
Un altro esempio riguarda una mia esperienza con una compagnia telefonica. Un disservizio durato un giorno intero e scoperto casualmente dal sottoscritto. Non ero raggiungibile, anzi, il numero veniva segnalato come inesistente. Contattati tramite Twitter (come vuole la loro policy), risposta ricevuta dopo una settimana (ormai mi ero dimenticato del guasto!).
Percezione di diffusione dell’errore? Stima personale: 85%
Parlare sempre e soltanto di se stessi
Quanto sono bravo, quanto il mio prodotto è valido, quanto bla bla bla… La maggior parte dei brand non si comporta come la Honda, che qualche settimana fa ha lanciato negli USA il primo impianto di aspirapolvere integrato a bordo di un suo autoveicolo.
Poteva usare i social come cassa di risonanza, magari tessendo le lodi del suo prodotto rivoluzionario. E invece ecco una serie di tweet sul proprio canale Twitter, inviati citando direttamente marche, sì, hai capito bene, altre marche, di merendine, biscotti, patatine… prodotti che se mangiucchiati in macchina lasciano una marea di briciole, risucchiate… proprio dall’aspirapolvere integrato di Honda.
Percezione di diffusione dell’errore? Stima personale: 80%
Usare hashtag che non hanno pertinenza
Se questo articolo lo condivido sui social usando hashtag #macchine #honda #aspirapolveri #patatine dici che ha una sua pertinenza? In effetti ne ho appena parlato, nel paragrafo poco sopra. Potrei allargare il mio pubblico e farmi conoscere anche nel mondo delle patatine. Che grande stratega!
Meglio di no, la pertinenza e la reputazione prima di tutto. Eppure qualcuno si comporta così.
Percezione di diffusione dell’errore? Stima personale: 75%
Condividere troppo, troppo poco e a intervalli non regolari
Un quasi cliente (un quasi cliente è un cliente che non si è concretizzato per poco e per fortuna) mi chiese tempo fa più post al giorno sulla loro pagina Facebook, quotidianamente. Mi misi a discutere con loro della qualità dei post ma non ci fu verso, così diventarono “quasi clienti”.
Ogni tanto dò una sbirciatina alla loro pagina. Alternano giornate pazzesche, tipo una decina di aggiornamenti quotidiani a settimane di mutismo assoluto. Una sorta di schizofrenia-social.
Un po’ di equilibrio non guasta mai.
Percezione di diffusione dell’errore? Stima personale: 75%
Dimenticare di rileggere
Qualche errore di italiano scappa, soprattutto quando si va di fretta. Se sei il social media manager di personaggi pubblici famosi, in questo caso Salvini, devi rileggere prima di pubblicare. I tuoi detrattori non aspettano altro che ricevere in beneficenza errori di questo tipo:
Pagina FB dei 99 Posse, uno spasso.Stiamo preparando qualche querela per insulti e minacce di vario tipo, così riusciremo a dare un po’ di soldi in beneficienza.Grazie ragazzi!
Posted by Matteo Salvini on Venerdì 14 agosto 2015
Percezione di diffusione dell’errore? Stima personale: 70%