Aero Gravity mi ha permesso di realizzare un sogno: provare la sensazione del volo e della caduta libera.
In questo articolo ti parlerò di come ho vissuto questa esperienza (fantastica, mentre scrivo questo post sento ancora l’emozione di quei momenti) ma anche di marketing e social. L’ultimo paragrafo, infatti, ospita la mia #SelfieIntervista con il responsabile della comunicazione e del marketing di Aero Gravity, Mattia Calise.
Aero Gravity, lasciarsi andare e lanciarsi nel vuoto
Lasciarsi andare e lanciarsi nel vuoto. Questo è quello che ho provato con Aero Gravity, il più grande simulatore di volo al mondo. Hai letto bene, al m-o-n-d-o!
Era da tanto tempo che volevo provare un’emozione simile. Credo che situazioni come queste siano una sorta di sfida con se stessi, con i propri schemi e con le proprie paure.
Amici e conoscenti mi chiedono cosa abbia provato in quei 2 minuti (non sono pochi come si potrebbe pensare, bisogna tenere conto dei costi altissimi per azionare la turbina). Ebbene, il primo minuto è stato abbastanza disorientante. Il secondo, invece, libertà assoluta; l’aria ti sospinge e il tuo corpo sembra leggero come una piuma.
Lo consiglierei? Guarda l’espressione del mio viso al termine del volo e cerca la risposta!

Eccomi con il costume da super eroe di Aero Gravity
Per i dettagli tecnici, info varie e prenotazioni, ti rimando alla fine dell’articolo con il link al sito ufficiale.
#Selfieintervista con il responsabile Marketing di Aero Gravity
Il lavoro di comunicazione sui vari canali social di Aero Gravity mi piace molto.
La pagina Facebook è ben realizzata, Mattia Calise, il responsabile digital marketing, la segue con cura, pubblicando contenuti ad alto tasso di interazione.
Apprezzo in particolare la presenza di video mozzafiato (realizzati con Final Cut Pro X, lo utilizzo anche io, per me è il numero 1 dei programmi di editing video). Per un “prodotto” come questo le immagini non “parlano” abbastanza, i filmati sono più efficaci per aiutare a comprendere cosa significhi volare con Aero Gravity.
Vedo che anche Mattia pubblica video nativi e non condivisi da altre piattaforme (come YouTube). Scelta azzeccata. In settimana ho pubblicato sulla pagina Facebook di SocialDaily l’ennesima conferma dell’importanza dei video nativi rispetto ai filmati esterni alla piattaforma di Zuckerberg. In termini di interazione con la propria audience non c’è gara tra le due opzioni possibili.
Un altro aspetto che a mio avviso fa la differenza nel campo della comunicazione è l’attenzione verso aspetti spesso trascurati. Per quelli come il sottoscritto, che si perdono anche con il navigatore acceso e impostato, è importante riportare qualche ulteriore “dritta” per farsi raggiungere senza intoppi.
Prima di concludere l’articolo con la #SelfieIntervista, avevo promesso i link per conoscere meglio il mondo Aero Gravity.
- Il sito ufficiale
- La pagina Facebook
- Il canale Twitter
- Il profilo Instagram
- La pagina aziendale su LinkedIn
[bctt tweet=”#AeroGravity: volare, anche sui Social” username=”GerosaRoberto”]