Facebook High School è un workshop della Social Media Week di Milano che ha affrontato il tema dell’utilizzo di Facebook in ambito didattico. Il workshop è stato tenuto da Antonio Incorvaia (coordinatore didattico del Master in Digital Media Management) e Stefano Besana (social learning consultant @ Open Knowledge)
Attorno a questo argomento ci sono ancora tanti dubbi e perplessità. Il primo problema da affrontare è superare le ostilità di molti docenti nei confronti di Facebook. Visto maggiormente come valvola di sfogo e di svago piuttosto che di studio. Tuttavia i due relatori hanno sottolineato il fatto che demonizzare Facebook significherebbe perdere opportunità.
Del resto i numeri parlano chiaro. Il 34% degli utenti attivi di Facebook ha tra i 13 e i 24 anni. Perchè rinunciare in partenza all’idea di un social network come integrazione nella didattica rivolta ai giovani?
Lo slogan proposto da Antonio Incorvaia e Stefano Besana è molto semplice quanto efficace: Studiare Facebook per studiare con Facebook.
In sintesi, Facebook in ambito didattico potrebbe portare vantaggi nelle seguenti aree:
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- Produzione di contenuti
- Attività di ricerca
- Condivisione di Sapere
- Gestione della classe (classroom management)
All’interno di queste macro aree, si possono sviluppare idee e strategie. Tra le più originali quella di creare una “Fake History” nella pagina facebook di Storia. Immaginiamo una Rivoluzione Francese attraverso immagini e post di Robespierre, oppure dal punto di vista di Maria Antonietta.
Introdurre quiz e questionari, attraverso immagini e links. Condividere articoli, filmati storici o scientifici. Brani musicali classici o brevi documentari di geografia.
La pagina Facebook in chiave didattica può diventare una fonte continua di stimoli e di immagini, che non sostituiscano la didattica fatta in classe, ma che la arricchiscano. Integrare contenuti che permettano agli alunni di memorizzare e rielaborare i concetti chiave, questo è quello che potrebbe accadere in un futuro molto prossimo.
La gestione della classe infine, tramite una pagina facebook gestita da un insegnante, può essere anche un antidoto per prevenire casi di cyberbullismo e rafforzare il sentimento di collaborazione tra gli alunni.
Come si può intuire è un campo assolutamente in evoluzione, in linea con i tempi di grandi cambiamenti che stiamo vivendo. Stare fermi e non sfruttare i nuovi canali comunicativi, significherebbe scavare un solco di incomprensione tra il mondo dell’istruzione e i giovani.