L’educazione su internet non è così scontata come potremmo aspettarci. Per alcuni bifolchi, internet è solo un canale come un altro per diffondere modi e contenuti incivili.
Per questo genere di “persone”, chiamati anche trolls, non c’è nulla da fare. Non vogliono essere educati, è inutile rieducarli.
Può capitare a chiunque di utilizzare male un social network, semplicemente perchè non si presta attenzione ad alcuni codici comportamentali non scritti.
Ecco alcuni brevi consigli per non fare brutte figure da “quasi troll”
1) Sii sintetico senza esprimerti come un codice fiscale
140 caratteri a disposizione, significa saper sintetizzare, non esprimersi come un codice fiscale. Le abbreviazioni, stile teenager poco incline alla cultura, sono segno di mancanza di rispetto per chi ti legge. Twitter non è un quiz, i lettori non devono indovinare la parola che hai abbreviato.
Gli url troppo lunghi sono brutti da vedere e da leggere. Ci sono decine di servizi in rete che accorciano gli indirizzi dei siti. Uno su tutti? Bit.ly
2) Due, massimo tre, hashtags
I tweet pieni di hashtaghs fanno paura. Anche perchè è veramente difficile che un tuo tweet di 80 o 100 caratteri possa appartenere a più di tre argomenti diversi.
Ma soprattutto come si fa a leggere un tweet stracolmo di hashtags? In rete trovi decine di immagini che prendono in giro gli hashtags addicted (persone che fanno un uso smodato di cancelletti).
3) I diritti d’autore, riconosciamoli
E’ bello condividere un articolo riconoscendo i meriti di chi l’ha scritto.
Tuttavia alcuni articoli interessanti che condividi via Twitter non riportano l’autore in automatico quando clicchi sui pulsanti “social” dei siti (io l’ho introdotto da poco). Questo non significa che sei autorizzato a condividerlo senza preoccuparti dell’autore (io qualche volta l’ho fatto). Ecco come puoi fare:
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Puoi vedere se l’autore è presente su Twitter e copiare il suo username per incollarlo sul tweet.
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Oppure riporti “via” seguito dal nome del sito dove hai preso la notizia.
Non fare niente di tutto questo è veramente triste.
4) L’arte del Retweet
Questa è una mia considerazione personale. Quando retwitti è più “elegante” se lo fai direttamente, cliccando il tasto “retweet”. Ecco un esempio:
L’alternativa è quella di copiare il tweet originale e riportarlo in un nuovo tweet anticipato da RT @persona che retwitti, come nell’immagine sottostante
Se segui il secondo metodo, nella tua pagina twitter compaiono solo i tuoi tweet, con la tua immagine del profilo. Certo, i tweet all’interno riportano l’autore del testo retwittato. Ma non è la stessa cosa.
Comportandoti così mandi un messaggio molto chiaro: nel mio canale twitter, io e soltanto io lancio i tweet. Ti posso citare, ti posso retwittare, ma sono io il padrone assoluto del mio twitter, nessuna faccina di qualche altro tweeter deve comparire.
Se noti ci sono blogger guru italiani che si comportano in questo modo, nonostante nei loro post parlino di condivisione, di non auto-celebrarsi, bla bla bla.
5) Una parola magica, ogni tanto trascurata: GRAZIE
Ringrazia sempre chi retwetta i tuoi tweet. Non per gentilezza fine a se stessa. Devi tener presente che una persona ha speso parte del suo tempo per far conoscere anche ai suoi followers un contenuto da te diffuso. Non merita neanche un piccolo grazie?