Siamo riusciti a sopravvivere al gangnam style, ma una nuova calamità si sta diffondendo nel web con una viralità molto alta. Si chiama Harlem Shake.
La vera Harlem Shake è una danza nata nel 1981, ma è nell’agosto 2012 che Harry Rodrigues, meglio conosciuto come Baauer, un dj e produttore di Brooklyn, ha rilasciato una traccia elettronica intitolata “The Harlem Shake”. Tuttavia il responsabile della diffusione di questi video sarebbe, secondo Wikipedia, Filthy Frank, un ragazzo giapponese che adora ballare in mezzo alle gente in uno sgargiante costume rosa. Il suo primo Harlem Shake è stato pubblicato il 2 febbraio su YouTube. Il 5 febbraio il video aveva già realizzato 300.000 visite in meno di 24 ore. Pochi giorni dopo hanno iniziato a diffondersi le imitazioni a macchia d’olio.
Come sono strutturati questi video? La trama (?) è molto semplice.
Nella prima parte, un individuo, completamente decontestualizzato da tutto il resto della scena, balla al ritmo dell’ Harlem Shake, mentre gli altri soggetti continuano regolarmente le loro attività come se nulla fosse. Per creare maggiore dissonanza, il personaggio che balla indossa in genere un casco, una maschera o si veste in un modo particolarmente estroso. Nella seconda scena si scatenano tutti, possibilmente vestiti in maniera altrettanto improbabile. Raramente i video superano il minuto di lunghezza e la canzone è sempre la stessa, fastidiosa, a tratti insopportabile.
Ecco alcuni esempi, il prossimo è il classico Harlem Shake da ufficio
Questo è un Harlem Shake ambientato in un College americano
Ovviamente poteva la pubblicità non approfittare della viralità di questi video? Ecco la Pepsi Harlem Shake
Persino il mondo dei cartoni animati non sembra immune, povero Snoopy!
Addirittura è comparso anche durante un telegiornale in America! Roba da rimpiangere il vecchio Tg4 di Emilio Fede.
Se siete arrivati fino in fondo, meritate oltre ai miei complimenti, anche quella che sembra essere la versione originale! Buona visione!
Personalmente, non vedo l’ora che anche questa moda sparisca. Il problema sarà assistere a quella successiva…