Lego® Serious Play® è una tecnica di comunicazione per la risoluzione dei problemi.
Ho conosciuto e provato questa tecnica grazie all’invito di Andrea Romoli, (ti consiglio di seguirlo su Facebook o su Twitter per restare aggiornato sugli eventi a Milano dedicati alla comunicazione digitale), al workshop di Fabrizio Faraco, facilitatore Lego® Serious Play®.
Quali sono state le mie impressioni? Consiglierei a tutti di provare almeno una volta questa tecnica? Ti svelo tutto in questo articolo.

Non chiedermi che cosa rappresenti questo obrobrio che ho realizzato, poveri Lego®
4 Motivi per provare Lego® Serious Play®
Al termine del post puoi vedere la SelfieIntervista che ho rivolto a Fabrizio Faraco. Durante l’intervista il coachLego® Serious Play® sottolinea come questa tecnica di problem solving possa essere utilizzata per evitare le classiche situazioni da riunioni condominiali.
Se fossi un dirigente all’interno di un’azienda proporrei senza esitazione questa esperienza, per almeno 4 motivi:
- Coinvolge il 100% del team, nessuno resiste al fascino del gioco
- Semplifica la complessità
- Crea un’atmosfera distesa
- Allenta le tensioni spostandole dal personale ai mattoncini stessi

L’interazione tra i partecipanti, il gioco alimenta un’atmosfera rilassata e produttiva.
Sicuri che siano “solo mattoncini”?
Ogni partecipante risponde alle domande sollevate dal facilitatore costruendo un modello 3D Lego® sfruttando i mattoncini a disposizione, in un periodo di tempo limitato. I modelli servono come base per l’interazione tra i partecipanti, la creazione di soluzioni condivise e il decision making.
In altre parole, i modelli sono delle metafore che rappresentano le sfide, i problemi e le aspirazioni che si affrontano nel lavoro, nella vita sociale.
Quello che mi ha colpito maggiormente è che l’interazione dei partecipanti venga trasferita dal piano personale su quello dei mattoncini. Ottimo sistema per spostare l’attenzione da un livello pericoloso, quello personale (ambiente all’interno del quale si scatenano spesso e volentieri incomprensioni e incomunicabilità) a quello più leggero del gioco dei mattoncini Lego®.
Un altro aspetto che ha attirato la mia attenzione è l’atmosfera distesa e rilassata che si è creata, nonostante le sfide proposte dal facilitatore non fossero affatto facili (gioco di parole) da rappresentare nei modelli a 3D dei mattoncini Lego®. Questa specie di “magia” si raggiunge grazie al fatto che il cervello non presta attenzione alle cose noiose, viceversa un evento emozionalmente carico fa in modo che l’amigdala rilasci dopamina nel sistema, un neurotrasmettitore di grande aiuto sia alla memoria che all’elaborazione di informazioni (J.Medina, biologo e autore di Brain Rules)
A proposito di Lego Serious Play puoi dare un’occhiata all’articolo dell’amica e collega Stefania Boleso. Prima di guardare la SelfieIntervista ecco i riferimenti di Fabrizio Faraco, per restare aggiornati sui prossimi eventi Lego® Serious Play® da lui organizzati.