E’ una delle domande più ricorrenti nel mondo del blogging. Scrivere tanti articoli, magari corti e di poca qualità, oppure pochi articoli, lunghi e di qualità? E’ proprio possibile che non ci sia una via di mezzo?
Io ho deciso di scegliere il piano C, che inizia con la B, ovvero: tra qualità e quantità, scelgo la Brevità. Ecco perchè.
Scrivere un articolo al giorno, leva la Seo di torno?
E’ risaputo, puoi trovare conferma dagli articoli degli esperti di Seo che trovi nel web. Se scrivi articoli lunghi e di qualità, i motori di ricerca ti ringraziano, ma anche gli utenti che cercano materiale serio e approfondito. Per non parlare del fatto che scrivere articoli di qualità significa anche maturare con il tempo autorevolezza nella tua nicchia.
Scrivere un articolo al giorno, troppo sintetici, evanescenti come bolle di sapone, significa fare un autogol alla tua reputazione.
Qualità o Quantità dipende da tanti fattori
Non dobbiamo, noi blogger, fermarci alle statistiche, agli articoli dei professoroni e dei guru del web. Gli esperti parlano di medie, di numeri, di cifre. Tutti dati importanti per carità.
Il punto è che bisogna considerare altri fattori, meno statistici, più umani.
Il blogger deve tenere presente il proprio stile, il proprio tone of voice, la propria autenticità. Sei più analitico e metodico? Priviligerai gli articoli lunghi, dettagliati e documentati. Sei più sintetico e credi nel keep it easy? Ti renderai conto che gli articoli più semplici e “snelli” sono quelli che ti riescono meglio e che piacciono di più.
Il tuo blog è rivolto a una nicchia specifica? E’ un blog aziendale? Meglio scrivere articoli approfonditi, ricchi di materiale interessante per i tuoi utenti. Questo perché, in linea di massima, i tuoi lettori dovrebbero volere che tu vada in profondità nelle tue argomentazioni, citando statistiche, ricerche, fonti ecc.
Il tuo blog è veramente come erano alle origini i blog (ovvero diari virtuali)? Anche poche righe ogni giorno vanno benissimo, del resto è un diario non un romanzo.
Scrivere ogni giorno: dubbi e certezze.
Scrivere un articolo ogni giorno potrebbe stancare i lettori del tuo blog? Ti sembra di diventare uno scocciatore del web 3.0? Ma nessuno è costretto a leggerti! Anzi, il “rischio” che corri, scrivendo ogni giorno, è quello di diventare per qualche lettore un’abitudine, un rituale come bere il caffè la mattina!
Scrivere ogni giorno… e se poi non condividono gli articoli perchè scrivo ogni giorno? Non farti prendere dalla ossessione delle condivisioni degli articoli. L’importante non è il numerino delle condivisioni social ma la qualità di quello che si pubblica.
Scrivere ogni giorno (feriale si intende) non fa altro che migliorare la tua scrittura. E’ come un allenamento. Più si scrive e più si migliora.
Scrivere e condividere i tuoi articoli non fa altro che aumentare la tua visibilità e migliorare la tua reputazione online (se gli articoli sono di ottima fattura).
Alla fine scelgo… Brevità!
Ma allora quantità o qualità? Ho scelto di non scegliere. Precisiamo, ho scelto di scegliere una terza via: la Brevità. Che è quantità, non troppa. Ma anche sintesi, non troppa.
Da oggi fino a Natale, se riesco, pubblicherò 5 post a settimana. Gli articoli saranno brevi, vari e possibilmente utili. E per essere utili basta poco. Un’infografica, un tool che può servire, una notizia da non perdere, uno o più link interessanti e… utili, appunto.

Citazione Nicolás Gómez Dávila
Perchè scelgo la Brevità?
- Perchè è il mio stile e dato che questo è prima di tutto un blog e non un portale sul social media marketing, deve rispecchiare il mio stile comunicativo, la mia autenticità.
Il blog deve essere piacere al blogger prima di tutto, deve dargli il piacere di scrivere (prendo in prestito il nome del blog di Annarita Faggioni) non deve piacere a tutti, non può piacere a tutti, l’importante è che piaccia a quelli sulla sua tua lunghezza d’onda, sia altri blogger sia eventuali clienti.
Il tuo parere
Aspetto tra i commenti una tua opinione, mi raccomando niente risse tra le varie fazioni del lungo e del corto (e soprattutto, niente doppi sensi please) 😉